Le origini di Barletta (Barulum in latino) risalgono all’epoca classica (IV e III secolo a.C.). Il suo massimo splendore, però, si registrò in epoca medievale: la dominazione normanna conferì un assetto urbanistico moderno alla città, anche grazie all’edificazione delle mura di protezione.
Nel 1194 d.C., ebbe inizio la dominazione di Federico II di Svevia. L’imperatore edificò la propria residenza a Barletta. Dal 1266 fino al 1422, sotto l’influenza della famiglia D’Angiò, Barletta continuò a mantenere un ruolo centrale nell’Italia meridionale, nonostante la capitale del regno fu trasferita a Napoli. Durante il periodo aragonese (dal 1442 al 1501), la città fu ampliata dal punto di vista edile e conobbe un miglioramento igienico.
La città di Barletta continuò la sua espansione nei territori attigui di Andria e Corato (nel territorio di Trani) fino al 13 febbraio 1503, quando tredici cavalieri italiani vinsero una sanguinosa battaglia contro altrettanti cavalieri francesi, con l’obiettivo di cacciare definitivamente gli stranieri dal regno. L’evento ha oggi una risonanza nazionale ed è conosciuto come la Disfida di Barletta, commemorato con un singolare epitaffio.
Nell’epoca moderna, dal XVIII al XX secolo, sotto la dominazione borbonica, Barletta partecipò attivamente ai moti insurrezionali che condussero alla proclamazione della Repubblica partenopea, seguendo l’esempio della contemporanea Rivoluzione Francese. Durante la Seconda Guerra Mondiale la città fu inoltre protagonista della Resistenza contro il regime fascista.
Fonte: abarletta.it